Oggi ho il piacere di parlarvi di una iniziativa editoriale composta da otto volumi dedicata agli animali a rischio di estinzione edita da National Geographic Italia e La Repubblica. Lo farò parlando di un volatile che ho avuto il piacere e la fortuna di fotografare nel Centro Cicogne e Anatidi della Lipu con sede a Racconigi (CN).

Gli autori della collana sono Joel Sartore, fotografo National Geographic, e Lisa Signorile, biologa che si occupa professionalmente di genetica delle popolazioni ed ecologia di micromammiferi e di divulgazione scientifica.

Il testo della scheda naturalistica è a cura di Lisa Signorile ed è stato preso da uno dei volumi della collana Animali da salvare, mentre le foto che troverete all’interno dei fascicoli sono di Joel Sartore e sono state scattate tutte ad animali in cattività, proprio per evidenziare l’effettivo rischio di estinzione che queste specie stanno affrontando.

Oca collorosso (Branta ruficollis)

oca collorosso racconigi

Branta viene dal norvegese antico Brandgàs, che vuol dire “oca bruciata”, riferendosi non ad una distrazione culinaria ma al colore scuro di tutte le oche di questo genere. L’oca collorosso è una delle oche più belle e variopinte, cono colori splendidamente definiti da linee bianche, come se fosse stata dipinta. Nidifica nella tundra all’estremo Nord della Siberia, ma in inverno si sposta sul Mar Nero in Romania, Bulgaria e, in quantità minore, in Ucraina.

Sfortunatamente in tutti e tre questi paesi è molto praticato il turismo venatorio e la protezione di cui dovrebbero godere questi uccelli rimane solo sulla carta. Il turismo venatorio in Romania e Bulgaria è un fenomeno che coinvolge in modo particolare molti cacciatori italiani, ma di rado viene menzionato e su di esso c’è poca informazione.

Prima del 1950 l’oca collorosso svernava lungo la costa del mar Caspio in Azerbaigian, Iran e Iraq, ma da allora c’è stato lo spostamento lungo il Mar Nero dell’80-90% della popolazione.

Questo mutamento ha creato confusione nei censimenti e due variazioni nello status IUCN negli ultimi 10 anni; oggi la popolazione è stimanta in circa 56000 individui, minacciati dalla caccia, dalle troppe turbine eoliche e forse, negli anni a venire, dal cambiamento climatico.